STEP #08 - I materiali
Lo strumento dei passaggi consiste di fatto in un telescopio specializzato nell'osservazione dei passaggi delle stelle, dunque viene naturale parlare del materiale più importante presente nei telescopi, ovvero il vetro.
L'utilizzo di questo materiale risale alle origini della specie umana, ma sotto forma di materiali vetrosi di origine naturale come l'ossidiana. Il vetro come lo conosciamo oggi invece nasce nell'area che comprende Egitto, Mesopotamia e Siria del Nord, ma non ci è dato sapere come e chi l'abbia scoperto. Plinio il Vecchio riporta nella sua Naturalis Historia che esso fu scoperto accidentalmente da alcuni mercanti fenici che, approdati su una spiaggia, cucinarono appoggiando le pentole su dei blocchi di salnitro. Questi iniziarono a fondere e a mescolarsi con la sabbia, producendo un liquido semitrasparente, vetro per l'appunto.
Inizialmente gli utilizzi del vetro erano limitati alla produzione di gioielleria e utensili quali ciotole e bicchieri, nonostante fossero note le sue capacità di concentrazione della luce solare (Aristofane, ne Le Nuvole, menziona una lente come strumento per accendere il fuoco) e di correzione ottica.
È nel XIII secolo però che si ha la prima testimonianza dell'utilizzo del vetro per la realizzazione di lenti: nei Capitolari delle Arti Veneziane, risalenti al 1284, si prevedono pene per chi realizza occhiali in vetro.
L'altro materiale storicamente utilizzato nei telescopi è l'ottone, una lega di rame e zinco utilizzata sin dalla preistoria.
I primi manufatti di ottone, alcuni dei quali risalenti al V millennio a.C., contengono percentuali di zinco troppo basse per essere stati prodotti con tecniche specifiche, quindi si suppone che siano stati prodotti lavorando minerali di rame contenenti alte percentuali di zinco.
La tecnica della cementificazione, in cui rame e zinco vengono riscaldati insieme fin quando i vapori di zinco non reagiscono con il rame per formare ottone, pare si sia sviluppata nel I millennio a.C. nel Mediterraneo orientale e in Medio Oriente. I Romani hanno utilizzato questa tecnica in maniera estensiva per produrre armi e monete, in particolare dopo la riforma monetaria di Augusto nel 23 a.C..
Due tecniche di produzione dell'ottone sono descritte da Agricola nel IX libro del De natura fossilium, ma sono ancora basate sul processo di cementificazione usato dai Romani.
La produzione di ottone tramite unione in lega di rame e zinco, procedura nota come speltering, viene introdotta in Europa a metà del XVI secolo e viene utilizzata soprattutto per lavori di precisione in cui è necessario controllare la quantità di zinco, come nel caso della strumentazione scientifica. Tale procedura rimpiazzerà completamente la cementificazione solo nella seconda del XVIII secolo, quando vengono abbassate le tariffe sullo zinco e aumenta la richiesta di leghe di zinco resistenti alla corrosione.
Fonti:
History of the European Glass Industry
Thornton, Christopher P., Of Brass and Bronze in Prehistoric South-West Asia
Bibliografia:
Pfaender H. G., Schott Guide to Glass, Springer Verlag, 2012
Caley E.R., Orichalcum and Related Ancient Alloys New York, American Numismatic Society, 1964
Agricola, Georg, De Natura Fossilium
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