STEP #07 - Il mito
Busto di Esiodo, conservato presso il Museo Archeologico Nazionale di Napoli |
Almeno fino alla nascita del metodo scientifico, l'astronomia e l'osservazione del cielo sono state sempre state unite in un binomio indissolubile con l'astrologia e la mitologia.
Per quanto riguarda la mitologia occidentale, quella greca è la più ricca di riferimenti ai corpi celesti a partire dalla Teogonia di Esiodo, che riporta così la nascita di Urano, il cielo stellato:
Γαῖα δέ τοι πρῶτον μὲν ἐγείνατο ἶσον ἑ’ αὐτῇ
Οὐρανὸν ἀστερόενθ’, ἵνα μιν περὶ πάντα καλύπτοι,
ὄφρ’ εἴη μακάρεσσι θεοῖς ἕδος ἀσφαλὲς αἰεί.
La Terra generò primamente, a sé simile, Urano
tutto cosperso di stelle, che tutta potesse coprirla,
insieme sede fosse dei Numi del cielo sicura;
(Traduzione di Ettore Romagnoli, contenuta in Esiodo, I poemi)
Uno dei miti più rappresentativi di questo connubio tra astronomia e mitologia è quello di Callisto. Secondo quanto riportato da tutte le fonti (Ovidio, Pausania il Periegeta, Apollodoro), Callisto era una ninfa che rimane incinta in seguito a uno stupro da parte di Zeus. Era, venuta a sapere delle azioni del marito, trasforma Callisto in un'orsa e ordina ad Artemide di ucciderla, ma Zeus ordina a Ermes di salvare il figlio, Arcade, e trasforma Callisto in una costellazione, quella dell'Orsa Maggiore. Un'altra versione del mito, riportata da Ovidio nei Fasti, riferisce che Arcade, intorno ai quindici anni, abbia incontrato la madre, sotto forma di orsa, durante una battuta di caccia e che abbia tentato di ucciderla, ma prima che ciò possa accadere vengono trasformati nelle costellazioni dell'Orsa Maggiore e Minore.
L'influenza della mitologia greca sull'astronomia moderna può essere osservata nella nomenclatura utilizzata per i corpi celesti, come ad esempio i satelliti di Giove: tutti i satelliti, fino al XXXIV escluso e con l'eccezione di Amaltea, portano il nome delle amanti di Zeus, mentre dal 2004 si è deciso di assegnare i nomi delle figlie di Zeus.
L'altra disciplina a cui l'osservazione del cielo deve molto è l'astrologia. Sin dagli albori della civiltà l'uomo, nella sua ricerca di schemi e regole per interpretare la sua esistenza, ha visto nella regolarità del movimento dei corpi celesti una chiave di lettura delle proprie vicende. Ciò è testimoniato dal fatto che ogni singola civiltà, più o meno avanzata, ha sviluppato una serie di credenze astrologiche. In Occidente, l'astrologia è stata sempre considerata una delle scienze più importanti e nobili anche dopo l'avvento del Cristianesimo e la conseguente perdita di importanza delle pratiche divinatorie. Infatti Dante riporta, nel Convivio:
"E queste due proprietadi sono ne l'Astrologia: ché nel suo cerchio compiere, cioè ne lo apprendimento di quella, volge grandissimo spazio di tempo, sì per le sue [dimostrazioni], che sono più che d'alcuna de le sopra dette scienze, sì per la esperienza che a ben giudicare in essa si conviene. E ancora è altissima di tutte le altre, però che, sì come dice Aristotile nel cominciamento de l'Anima, la scienza è alta di nobilitade per la nobilitade del suo subietto e per la sua certezza; e questa più che alcuna de le sopra dette è nobile e alta per nobile e alto subietto, ch'è de lo movimento del cielo; e alta e nobile per la sua certezza, la quale è sanza ogni difetto, sì come quella che da perfettissimo e regolatissimo principio viene. E se difetto in lei si crede per alcuno, non è da la sua parte, ma, sì come dice Tolomeo, è per la negligenza nostra, e a quella si dee imputare."
L'astrologia ha perso importanza con l'avvento del metodo scientifico, anche se è noto che lo stesso Galileo Galilei compilasse oroscopi su commissione.
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