STEP #26 - La chimica

Il vetro Flint è spesso utilizzato per applicazioni ottiche, tra cui i prismi

 

La chimica che entra in gioco nello strumento dei passaggi è sicuramente quella del vetro, utilizzato per realizzare le lenti del telescopio, di cui si sono dati dei cenni storici nell'articolo relativo ai materiali (inserire il link).

Il termine "vetro" indica genericamente un solido amorfo, ovvero privo di struttura cristallina, ottenuto per solidificazione di un liquido in assenza di cristallizzazione.

Nel linguaggio comune la parola "vetro" indica il vetro ottenuto dalla sabbia silicea, il cui componente principale è la silice (SiO2).

Durante il processo di lavorazione possono essere aggiunte diverse sostanze in base alle caratteristiche che si vogliono dare al prodotto finito. Ad esempio se si vuole abbassare il punto di fusione della silice (1726 °C) si può aggiungere alla miscela carbonato di sodio (Na2CO3) o di potassio (K2CO3) per abbassare il punto di fusione anche sotto i 1000 °C.
Nel caso delle lenti dei telescopi, le tipologie di vetro più utilizzate sono il vetro Crown e il vetro Flint.
 
Il primo è caratterizzato dall'aggiunta di calcio e carbonato di sodio alla miscela, mentre il secondo è realizzato aggiungendo tetrossido di tripiombo, o minio (Pb3O4). In entrambi i casi l'aggiunta di tali materiali è finalizzata all'innalzamento dell'indice di rifrazione.

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